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La caffettiera napoletana: la storia della cuccumella

La caffettiera napoletana: la storia della cuccumella

La caffettiera napoletana: la storia della cuccumella

Quasi tutti gli italiani, e i napoletani ancor di più, si considerano dei veri intenditori di caffè.
 

Il culto per questa bevanda si nota dalla particolare attenzione dedicata alla preparazione: ogni più piccolo dettaglio viene minuziosamente curato per quella che, da decenni, è considerata una vera e propria arte


Per il contesto casalingo, un caffè che si rispetti deve essere preparato con la giusta caffettiera, quella napoletana: la cosiddetta cuccumella.


Ma quali sono le origini di questo classico fondamentale? Cosa la rende così speciale?


Il nome della caffettiera napoletana 

Il nome deriva dalla diminuzione napoletana di un termine latino: cucuma, cucumae - ovvero paiolo, un vaso di rame o terracotta in cui si fa bollire l’acqua.


La storia della cuccumella

Prima dell’invenzione e diffusione della moka, i napoletani utilizzavano, e molti ancora oggi, la cuccumella: è la caffettiera napoletana per eccellenza e, se usata alla perfezione, regala un caffè senza eguali.


La famosissima napoletana, orgoglio partenopeo e inseparabile compagna di Eduardo de Filippo, non è però stata inventata in Italia. 

 

Infatti, la caffettiera napoletana ha origini francesi. 


Due stagnini parigini, il primo Hadrot nel 1806 e il secondo Sené nel 1815, presentarono due modelli di caffettiere similari a quella che oggi conosciamo come caffettiera napoletana. Il primo modello a inversione fu la caffettiera-Sené: un kit composto da 3 pezzi, bollitore, filtro e caffettiera, tenuti insieme da 2 morsetti in rame.


Le due proposte erano realizzate con una lega non molto salubre denominata fer-blanc, la cosiddetta banda stagnata che si diceva rilasciasse molti residui nella bevanda.

 

Nel 1820 lo stagnino parigino Jean-Louis Morize brevettò una modifica della sua prima caffettiera a inversione a doppio filtro; perfetta per preparare il caffè senza ebollizione e senza evaporazione. La realizzò in rame, materiale più nobile del fer-blanc.


Morize inventò l’antenata della caffettiera Napoletana che conosciamo oggi, che in breve tempo si diffuse in tutta l’Europa e, per decenni, fu l’unico strumento utilizzato nel nostro paese per preparare il caffè in casa.


Caratteristiche della caffettiera napoletana

La cuccumella ha una forma molto particolare ed è costituita da quattro elementi:
serbatoio dell’acqua, con una maniglia curva o dritta ed un forellino in alto;
contenitore del caffè, di forma cilindrica, aperto da un alto e con un forellino dall’altro per permettere il passaggio dell’acqua, questo serbatoio si infila dentro il serbatoio dell’acqua, incastrandosi;
filtro per trattenere la polvere di caffè;
serbatoio dove si raccoglie il caffè pronto e che ha un beccuccio da cui il caffè pronto può essere versato.


Come preparare il caffè con la cuccumella

Il caffè ottenuto da questo particolare metodo è, rispetto al caffè preparato con la moka, più rotondo e persistente; l’aroma resta in bocca più a lungo.


Per preparare un ottimo caffè con la cuccumella è necessario sia fare molta attenzione alle giuste quantità di acqua e di caffè.


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